Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36071 del 20 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:36071PEN

Massima

Il giudice di pace non può applicare la scriminante della provocazione al reato di ingiurie in assenza della prova dell'immediatezza temporale tra il fatto ingiusto altrui e la reazione dell'imputato, essendo necessario che lo stato d'ira sia determinato dal fatto ingiusto e subito dopo di esso. Inoltre, la motivazione della sentenza deve essere logica e completa, non potendosi limitare ad affermare l'assoluzione per mancanza di prova del reato senza spiegare adeguatamente le ragioni di tale decisione, soprattutto quando gli elementi di prova raccolti sembrano deporre in senso contrario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BRUNO Paolo - Consigliere

Dott. SABEONE G. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI CALTAGIRONE;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 102/2005 GIUDICE DI PACE di CALTAGIRONE, del 08/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso…

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