Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16067 del 27 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:16067PEN

Massima

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Il giudice che applica una misura di prevenzione personale, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, deve motivare adeguatamente la propria decisione, facendo riferimento a elementi concreti e specifici che dimostrino la pericolosità sociale attuale del soggetto. La mera attività criminosa pregressa, da cui il soggetto ha tratto il proprio sostentamento senza svolgere alcuna attività lavorativa, costituisce un indice significativo della sua pericolosità sociale, che giustifica l'applicazione della misura di prevenzione. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento che applica la misura di prevenzione è ammesso solo per violazione di legge, non per vizi di motivazione, i quali devono essere specifici e puntuali per essere rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabi - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 13/09/2019 della CORTE APPELLO di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere DI PISA FABIO;
lette le conclusioni del PG in data 17.12.2019.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La Corte di Appello di Torino, con decreto in data 12/09/2019, confermava il decreto emesso il 13/03/2019 dal Tribunale di Torino relativo all'applicazione nei confronti di (OMISSIS) della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica…

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