Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Nell'ipotesi di reato di lesioni volontarie, la prevedibilità dell'evento lesivo grave, ai fini dell'applicazione della relativa circostanza aggravante, sussiste quando la condotta dell'agente, per le sue modalità (come l'uso di mezzi idonei a cagionare grave danno) e la sua reiterazione, riveli l'intenzione di arrecare un notevole pregiudizio alla vittima, anche se l'evento finale sia stato realizzato da un concorrente. In tali casi, la responsabilità del concorrente per l'evento più grave si fonda sul principio della responsabilità per fatto proprio, in applicazione dell'art. 59, comma 2, c.p., in quanto l'evento, pur essendo stato materialmente cagionato da altri, rappresenta una conseguenza prevedibile della condotta posta in essere dall'agente, che ha agito con consapevolezza del ruolo e delle azioni degli altri partecipi, in un contesto di unitarietà dell'azione delittuosa.