Il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria può essere legittimamente annullato in autotutela dall'amministrazione comunale anche oltre il termine di 18 mesi previsto dall'art. 21-novies della L. n. 241/1990, qualora emerga che il titolo edilizio sia stato ottenuto sulla base di una falsa rappresentazione dei fatti, accertata con provvedimento definitivo. In tal caso, l'annullamento è consentito in quanto il vizio originario del provvedimento, derivante dalla condotta fraudolenta del privato, rende applicabile l'eccezione prevista dalla giurisprudenza per i provvedimenti adottati sulla base di dichiarazioni false o mendaci. Inoltre, il mancato rispetto del termine di 90 giorni per la presentazione dell'istanza di sanatoria, previsto dall'art. 36 del d.P.R. 380/2001, e la mancanza dei requisiti soggettivi per il rilascio del permesso di costruire, come la variazione della compagine societaria non comunicata al Comune, costituiscono ulteriori validi motivi per l'annullamento del titolo edilizio in sanatoria. In tali ipotesi, il principio del contraddittorio è rispettato quando i motivi ostativi al rilascio del permesso di costruire in sanatoria, contenuti nella comunicazione di avvio del procedimento, siano sostanzialmente confermati nel provvedimento finale di annullamento, senza l'introduzione di nuove ragioni.