Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17271 del 6 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:17271PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un'ordinanza cautelare, non può procedere a una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, atteso che tale apprezzamento è riservato in via esclusiva al giudice del merito. Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale si limita a verificare la completezza e la coerenza logica del percorso argomentativo seguito dal giudice, senza poter sindacare la valutazione della gravità indiziaria, la quale, nel contesto incidentale del procedimento de libertate, deve essere orientata all'acquisizione di un elevato grado di probabilità di colpevolezza dell'indagato, e non alla certezza. Pertanto, le censure dirette a ottenere una diversa valutazione del quadro indiziario e delle circostanze poste a fondamento della custodia cautelare in carcere sono inammissibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO ((omissis)) del 22/04/2 -

Dott. MANNINO ((omissis)) SENTE -

Dott. SERPICO ((omissis)) N. -

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. COLLA ((omissis)) N. 6375/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SH. BE. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2075/2009 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 13/10/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) GRAMENDOLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Osserva in:

FATTO E DIRITTO

Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Milano, adito dall'indagato Sh…

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