Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di autorizzazione, ai sensi dell'art. 14, comma 6, della legge regionale n. 23/1985, può essere legittimamente adottato solo qualora l'amministrazione abbia espressamente motivato in merito alla sussistenza di prevalenti interessi pubblici che rendano necessaria tale misura, in luogo della mera irrogazione di una sanzione pecuniaria. L'assenza di una puntuale e congrua motivazione in tal senso determina l'illegittimità del provvedimento di demolizione, non potendo l'amministrazione integrare la motivazione nel corso del giudizio. Inoltre, la pendenza di un giudizio civile volto all'accertamento dell'usucapione dell'area su cui insistono le opere abusive non può, di per sé, giustificare il rigetto della domanda di sanatoria edilizia, dovendosi in tal caso sospendere il procedimento amministrativo in attesa della definizione della controversia civile.