Il diniego di condono edilizio è legittimo quando l'immobile è stato realizzato in zona vincolata dopo l'imposizione del vincolo, in assenza di titolo abilitativo, in violazione delle norme e prescrizioni urbanistiche e non rientra in piani urbanistici attuativi, non essendo pertanto sanabile ai sensi dell'art. 32, comma 27, del d.l. n. 269 del 2003. La mera perimetrazione degli insediamenti spontanei e dei nuclei edilizi abusivi ai sensi della l.r. n. 28 del 1980 costituisce un atto propedeutico all'adozione dello strumento urbanistico attuativo, ma non determina di per sé la sanabilità dell'abuso, la quale resta comunque subordinata al rispetto dei requisiti previsti dalla legge regionale, tra cui l'ultimazione dell'immobile entro il 31 dicembre 1993. Pertanto, in assenza di tali presupposti, non può essere invocato alcun legittimo affidamento sulla possibilità di ottenere la sanatoria.