Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21431 del 7 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21431PEN

Massima

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Il giudice può disporre il ripristino della custodia cautelare in carcere ai sensi dell'art. 307 c.p.p., comma 2, lett. b), anche quando l'imputato non sia ancora materialmente scarcerato, purché sia stato già emesso il provvedimento formale di scarcerazione. In tal caso, il provvedimento di ripristino della misura cautelare non è impugnabile con il riesame ex art. 309 c.p.p., ma con l'appello ex art. 310 c.p.p. Il pericolo di fuga, che legittima il ripristino della custodia cautelare, può essere desunto non solo dall'entità della pena residua da scontare, ma anche dalla pregressa condotta dell'imputato, come la lunga latitanza, che dimostra la tendenza a sottrarsi all'esecuzione delle misure restrittive. Inoltre, la mera prospettiva di applicazione di un provvedimento di indulto, la cui concreta incidenza può essere valutata solo in sede esecutiva, non impedisce l'applicazione o il mantenimento di misure cautelari personali, quando la posizione giuridica dell'imputato sia complessa, con pluralità di procedimenti e di pendenze a suo carico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) EM. BR. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 9744/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 04/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito l'avv. ((omissis)), che ha chiesto per l'accoglimento del ricorso.

FATTO

Con l'ordinanza indicata in epigrafe i…

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