La revoca di una licenza di commercio di preziosi può essere legittimamente disposta dall'Autorità amministrativa competente, in presenza di circostanze che evidenzino la mancanza del requisito della buona condotta e dell'affidabilità del titolare, desumibili anche da vicende penali concluse con provvedimenti di archiviazione, purché la valutazione complessiva della personalità del soggetto, condotta attraverso un'adeguata istruttoria e debitamente motivata, consenta di ritenere sussistente un giudizio di pericolosità e di probabilità di abuso nell'esercizio dell'attività autorizzata, in ragione di elementi significativi in rapporto al tipo di funzione o di attività da svolgere, nel rispetto dei principi costituzionali di eguaglianza e delle libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione. L'Amministrazione competente gode di un ampio potere discrezionale nella valutazione delle circostanze che possono giustificare l'adozione del provvedimento di revoca, purché tale valutazione sia congruamente motivata e rispetti i canoni tipici della discrezionalità amministrativa.