Il diniego di nulla osta idrogeologico per la realizzazione di una struttura balneare su un'area dunale non può essere fondato sulla mera constatazione dell'avvenuta modificazione antropica del sito, qualora tale modificazione risulti ormai consolidata e irreversibile, e la realizzazione dell'opera proposta sia assistita da accorgimenti idonei a determinare la stabilizzazione della dinamica dunale. In tali casi, l'amministrazione è tenuta a valutare concretamente la possibilità di un effettivo ripristino delle originarie condizioni ambientali, senza poter fondare il diniego su una presunzione di pregiudizio all'ecosistema, ove tale pregiudizio non risulti effettivamente dimostrato. Il principio di proporzionalità impone infatti all'amministrazione di bilanciare adeguatamente gli interessi pubblici e privati in gioco, evitando di negare aprioristicamente il nulla osta per il solo fatto che l'area risulti già antropizzata, qualora la realizzazione dell'opera non comporti un aggravamento delle condizioni ambientali esistenti. L'amministrazione deve pertanto motivare in modo approfondito e congruo le ragioni per le quali ritenga che l'intervento proposto non sia compatibile con la tutela dell'ambiente dunale, senza poter fondare il diniego su una mera presunzione di pregiudizio, in assenza di una dimostrazione concreta degli effetti negativi dell'opera. Il principio di proporzionalità impone inoltre all'amministrazione di valutare con attenzione gli accorgimenti tecnici proposti dal privato per mitigare l'impatto dell'intervento, senza poter rigettare aprioristicamente tali soluzioni.