Cassazione penale Sez. III sentenza n. 5518 del 12 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:5518PEN

Massima

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Il riconoscimento della circostanza attenuante speciale di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p. (casi di minore gravità) non comporta automaticamente anche il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, in quanto per la concessione di queste ultime rilevano tutti i parametri indicati nell'art. 133 c.p., mentre per la concessione dell'attenuante speciale rilevano solo gli elementi indicati nel comma 1 e non quelli indicati nel comma 2 del medesimo articolo. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente negare le circostanze attenuanti generiche anche in presenza del riconoscimento dell'attenuante speciale, qualora ravvisi elementi ostativi ex art. 133, comma 2, c.p., come l'assenza di resipiscenza e la pervicacia della capacità a delinquere dell'imputato, desumibile dalla reiterazione della condotta in tempi diversi e in danno di più persone offese, una delle quali infrasedicenne. La graduazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che la esercita in aderenza ai principi enunciati negli artt. 132 e 133 c.p.; pertanto, il sindacato di legittimità sulla congruità della pena inflitta è ammissibile solo in caso di mero arbitrio o di ragionamento illogico, essendo sufficiente una motivazione che richiami in modo sintetico i criteri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di una specifica e dettagliata esplicitazione, salvo il caso in cui la pena sia prossima al massimo edittale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CORBETTA Stefano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CORASANITI Giuseppe, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata sentenza, in parziale riforma della decisione dal g.u.p. del Tribunale di Napoli-Nord, ai sensi dell'articolo 599 c.p.p., la Corte di …

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