Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il silenzio-assenso sull'istanza di accertamento di conformità edilizia non può trovare applicazione retroattiva alle domande presentate prima dell'entrata in vigore della relativa disciplina normativa, in quanto tale effetto abilitativo/permissivo connesso all'inerzia dell'amministrazione oltre il termine previsto dalla legge costituisce una fattispecie complessa che richiede necessariamente l'integrazione di tutti i suoi elementi, tra cui la presentazione dell'istanza in un momento successivo all'introduzione della nuova normativa. Pertanto, alle istanze presentate prima dell'entrata in vigore della legge regionale n. 16/2016 che ha disciplinato il silenzio-assenso in materia edilizia, continua ad applicarsi il previgente regime del silenzio-rifiuto, in base al quale il mancato provvedimento dell'amministrazione entro il termine di legge comporta il rigetto dell'istanza, senza che possa prodursi un effetto abilitativo in favore del privato a seguito del decorso del termine. Tale principio risponde all'esigenza di certezza del significato del comportamento che l'amministrazione deve tenere, evitando che l'esito del procedimento possa essere mutevole in ragione di una normativa sopravvenuta.