Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28803 del 21 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:28803PEN

Massima

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Il provvedimento di proroga della sospensione dell'applicazione delle ordinarie regole di trattamento penitenziario, disposto ai sensi dell'art. 41-bis dell'ordinamento penitenziario, è legittimo quando la motivazione del provvedimento dà ampiamente conto degli elementi concreti ragionevolmente considerati ai fini della verifica della sussistenza dei presupposti di legge, in particolare per quanto attiene alle valutazioni in ordine all'attuale capacità del detenuto di mantenere collegamenti con la criminalità organizzata di appartenenza, anche in assenza di condotte associative recenti, purché risulti accertata la sua pregressa posizione di vertice nell'organizzazione criminale e la persistente operatività della stessa, nonché l'assenza di concreti elementi idonei a deporre nel senso di un suo reale disimpegno associativo, senza che possano assumere rilievo, ai fini della denunzia di violazione di legge, mere obiezioni concernenti il solo iter processuale relativo a specifiche imputazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. BONITO F. ((omissis)) - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a Siderno il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/04/2017 del Tribunale di sorveglianza di Roma;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BINENTI Roberto;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il Tribunale di sorveglianza di Roma, con l'ordinanza indicata in epigrafe, respingeva il reclamo proposto da (OMISSIS…

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