Il Consiglio di Stato, in materia di occupazione sine titulo di un'area di proprietà privata da parte della pubblica amministrazione, afferma il seguente principio di diritto: L'illecito perdura fino all'adozione di un formale atto ablatorio, come il decreto di esproprio o di acquisizione, e pertanto il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno non inizia a decorrere prima di tale momento. Ciò in quanto, in assenza di un valido provvedimento di espropriazione, la pubblica amministrazione non può acquisire a titolo originario la proprietà di un'area altrui. Pertanto, fino all'adozione di un atto formale di acquisizione, l'occupazione sine titulo integra un illecito permanente, con conseguente imprescrittibilità dell'azione risarcitoria. Quanto ai criteri di quantificazione del danno, il valore dell'area occupata deve essere determinato non in base ai parametri previsti per le aree edificabili, bensì secondo il criterio di cui all'art. 16 della legge n. 865 del 1971, ossia tenendo conto dei valori agricoli medi della regione, qualora l'area risulti destinata a uso non edificatorio in base agli strumenti urbanistici vigenti al momento dell'occupazione.