Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7914 del 29 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:7914PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 richiede la prova dell'esistenza di un vincolo associativo dotato di una minima autonomia organizzativa, con la precisa individuazione dei ruoli e dei contributi dei singoli partecipi al programma criminoso. La mera attività di spaccio, pur se svolta in concorso, non è sufficiente a integrare tale fattispecie, essendo necessario accertare l'effettiva partecipazione dell'imputato all'associazione, attraverso una motivazione che analizzi criticamente le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e il contenuto delle intercettazioni, senza limitarsi a un mero richiamo acritico della decisione di primo grado. Inoltre, la sentenza deve indicare specificamente il contributo causale di ciascun imputato alla realizzazione del programma criminoso, non potendo desumersi tale elemento in via presuntiva dalla mera frequentazione o dai rapporti di parentela o di coabitazione con altri partecipi all'associazione. Infine, anche per i reati di cessione di stupefacenti, la motivazione deve esaminare puntualmente le censure difensive, senza limitarsi a un rinvio integrale alla decisione di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO VINCENZO - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15 novembre 2010 emessa dalla Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, la sentenza impugnata e i ricorsi;

sentita la relazione del consigliere dott. Giorgio Fidelbo;

sentito il sostituto procuratore generale, dott. GALASSO Aurelio, che ha chiesto l'annullamento con r…

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