Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10045 del 5 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10045PEN

Massima

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Il mendacio, anche se non contenuto in un documento autenticato, può integrare il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, qualora la dichiarazione mendace sia idonea a indurre in errore il pubblico ufficiale e sia resa con la consapevolezza della sua efficacia probatoria. Ciò in quanto, anche in assenza di una specifica norma che attribuisca alla dichiarazione sostitutiva la funzione di provare i fatti attestati al pubblico ufficiale, deve ritenersi che, venuta meno l'obbligatorietà dell'autenticazione, sia comunque rimasta ferma l'equiparazione, già operata dalla legge, tra la presentazione della dichiarazione sostitutiva e le dichiarazioni direttamente rese a pubblico ufficiale, ai fini dell'applicazione delle sanzioni penali. Pertanto, la dichiarazione mendace resa in una dichiarazione sostitutiva, anche se non autenticata, integra il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, qualora sia idonea a indurre in errore il pubblico ufficiale e sia resa con la consapevolezza della sua efficacia probatoria. Ciò vale anche per il periodo compreso tra l'entrata in vigore della legge n. 127 del 1997, che aveva eliminato l'obbligo di autenticazione, e l'entrata in vigore del d.P.R. n. 445 del 2000, che ha espressamente previsto la parificazione, ai fini penali, delle dichiarazioni sostitutive alle dichiarazioni fatte a pubblico ufficiale. In tali casi, il dolo del reato di falsità ideologica può essere desunto dalla consapevolezza della falsità della dichiarazione e della sua idoneità a indurre in errore il pubblico ufficiale, senza che sia necessaria una specifica volontà di ingannare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. RENZO Michele - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ro. Ca. nata il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, sost. proc. gen. Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

La Corte osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza 18 ottobre 2002 il Tribunale di Nicosia condannava Ro. Ca. per i delitti d…

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