Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32600 del 16 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32600PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura con la semplice adesione all'associazione, a prescindere dall'effettivo contributo causale del singolo alla realizzazione dei delitti-fine. Ciò in quanto tale reato è strutturato come reato di pericolo presunto, in cui la messa a disposizione delle proprie energie per il perseguimento dei comuni fini criminosi, nella consapevolezza del contributo fornito dagli altri associati e della metodologia sopraffattoria propria del sodalizio, integra di per sé la condotta punibile. Non è quindi necessario che il singolo partecipi attivamente alla commissione di specifici reati, essendo sufficiente la disponibilità a collaborare per il raggiungimento degli scopi dell'associazione, la quale accresce, per ciò solo, la potenziale capacità operativa e la temibilità del sodalizio. I ruoli e l'importanza che ciascun partecipe ricopre all'interno dell'associazione possono essere differenti, ma la responsabilità per il reato associativo è indipendente dalla consumazione dei singoli delitti-fine. Ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, la valutazione negativa della personalità dell'indagato può desumersi dalle modalità e dalla gravità dei fatti, in base a criteri oggettivi e dettagliati stabiliti dall'art. 133 c.p., senza che sia necessario il riferimento a criteri generici o automatismi valutativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. COCOMELLO Assunta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza n. 1601/2017 emessa in data 03/08/2017 dal Tribunale di Catania;
Udita la relazione svolta dal Consigliere dott. MINCHELLA Antonio;
Sentite le conclusioni del P.G., nella persona del Dott. DI LEO Giovanni, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 03/08/2017 il Tri…

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