Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27090 del 30 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:27090PEN

Massima

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Il possesso di una quantità rilevante di stupefacenti non determina automaticamente la presunzione di destinazione della droga a uno scopo diverso dall'uso personale, dovendo il giudice valutare globalmente, sulla base di tutti gli elementi di fatto, se le modalità di presentazione e le altre circostanze dell'azione siano tali da escludere una finalità meramente personale della detenzione. Il superamento dei limiti tabellari indicati dalla legge, pur costituendo un indizio di rilievo, non è di per sé sufficiente a fondare una condanna per il reato di detenzione ai fini di spaccio, essendo necessario che l'insieme degli elementi probatori deponga in modo univoco per l'esclusione dell'uso personale. Pertanto, in presenza di una pluralità di fattori, anche di segno contrario, che inducano a dubitare della destinazione della droga allo spaccio, il giudice può legittimamente assolvere l'imputato per insussistenza del fatto, qualora ritenga che il quadro probatorio non consenta di superare il ragionevole dubbio sulla finalità della detenzione. Tale principio, affermato dalla giurisprudenza di legittimità, trova applicazione anche nei casi in cui il quantitativo di stupefacente detenuto risulti notevolmente superiore ai limiti tabellari, purché siano presenti altri elementi che, valutati complessivamente, inducano a ritenere plausibile l'ipotesi dell'uso personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CRISCUOLO Mauro - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI MILANO;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/04/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/04/2017, la relazione svolta dal Consigliere GAETANO DE AMICIS;
Udito il Procuratore Generale in persona del MARIA GIUSEPPINA FODARONI che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Il…

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