Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34191 del 16 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34191PEN

Massima

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Il concorso nel reato di truffa mediante l'utilizzo di atti falsi è configurabile anche nei confronti di chi, pur non avendo materialmente partecipato all'allestimento dei documenti contraffatti, ne abbia avuto piena consapevolezza e abbia contribuito in modo determinante alla realizzazione della condotta fraudolenta, essendo irrilevante la negligenza o superficialità dei pubblici ufficiali chiamati a verificare l'autenticità degli atti. La responsabilità per il reato di falso in atto pubblico per induzione in errore di pubblici ufficiali sussiste anche quando le falsificazioni siano così evidenti e grossolane che i pubblici ufficiali avrebbero dovuto agevolmente accorgersi della loro natura contraffatta, atteso che la negligenza o superficialità di questi ultimi non vale ad escludere la responsabilità di chi abbia consapevolmente contribuito alla produzione e all'utilizzo degli atti falsi. La valutazione della congruità della pena irrogata e della sussistenza di circostanze attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione, se immune da vizi logici e contraddizioni, è insindacabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8637/2009 CORTE APPELLO di ROMA, del 09/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA Vito;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del sostituto Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito l'avv. Bongiorno Giulia del Foro di Roma, di…

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