La modifica di un piano urbanistico comunale, che prevede la trasformazione di un'area da zona destinata a parcheggio pubblico, percorso pedonale e/o ciclabile e opere ed impianti pubblici in zona per opere ed impianti pubblici da destinare a casa-albergo per anziani, è legittima se: 1. La procedura di adozione e approvazione della variante rispetta l'iter previsto dalla legge urbanistica provinciale, con la possibilità per i privati di presentare osservazioni e proposte, che vengono esaminate e controdedotte dal Comune prima dell'approvazione definitiva da parte della Provincia. L'approvazione della Provincia, anche attraverso una "correzione d'ufficio" delle norme di attuazione, rientra nei suoi poteri di coordinamento e non comporta una modifica sostanziale della variante. 2. La determinazione della cubatura massima ammissibile per la realizzazione della struttura per anziani, pur non essendo vincolata agli indici di fabbricabilità previsti per le zone residenziali, rispetta comunque i parametri urbanistici stabiliti dalle norme di attuazione del piano urbanistico comunale. 3. La motivazione dell'approvazione della variante, pur sintetica, è sufficiente in quanto richiama l'intero iter procedimentale seguito dal Comune e le valutazioni espresse dalla Commissione urbanistica provinciale, senza necessità di un'analitica confutazione di tutte le argomentazioni addotte dai privati in sede di osservazioni. 4. La previsione che una percentuale della volumetria possa essere destinata ad attività commerciali e terziarie di iniziativa privata, ritenuta necessaria per soddisfare le esigenze sociali e sanitarie degli utenti della struttura per anziani, è adeguatamente motivata. 5. La discrezionalità tecnica dell'Amministrazione nella programmazione urbanistica, che comporta la ridefinizione di zone per attrezzature pubbliche, non è sindacabile in sede giurisdizionale se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.