Il decreto di espropriazione può essere legittimamente adottato anche in assenza della determinazione definitiva dell'indennità di esproprio, essendo sufficiente che l'amministrazione abbia offerto un'indennità provvisoria, la quale, se non accettata dall'espropriando, viene depositata presso la Cassa Depositi e Prestiti. Pertanto, l'omesso espletamento del procedimento di cui all'art. 21 del d.P.R. n. 327/2001, funzionale alla determinazione dell'indennità definitiva, non costituisce un presupposto di legittimità del decreto di esproprio, salvo che l'amministrazione non abbia erroneamente ritenuto di aver già determinato l'indennità definitiva. Inoltre, le modifiche apportate al progetto definitivo, anche se non precedute dal rispetto delle garanzie partecipative di cui agli artt. 15 ss. del d.P.R. n. 327/2001, non inficiano la legittimità del successivo decreto di esproprio, a meno che non sia dimostrato che tali modifiche abbiano inciso sulle particelle di proprietà dell'espropriando, in quanto, in tal caso, la perizia di variante avrebbe carattere innovativo e non meramente confermativo del precedente progetto definitivo. In assenza di tale dimostrazione, le modifiche progettuali, anche se adottate senza il contraddittorio con gli interessati, non possono invalidare il decreto di esproprio, il quale trova il suo fondamento legittimante nella dichiarazione di pubblica utilità contenuta nell'originario provvedimento di approvazione del progetto stradale.