Il parere negativo della Soprintendenza in merito alla richiesta di sanatoria ex art. 37 del D.P.R. n. 380/2001 e di accertamento di compatibilità paesaggistica ex art. 181 del D. Lgs. n. 42/2004 per opere realizzate in difformità rispetto alla D.I.A. n. 131/2013 deve essere annullato qualora la documentazione presentata risulti fedelmente riproduttiva dello stato dei luoghi, senza che la Soprintendenza abbia individuato specifiche e analitiche carenze o inappropriate rappresentazioni, né effettuato un sopralluogo congiunto per un più accurato approfondimento della realtà fattuale. L'Amministrazione, in assenza dei presupposti per procedere all'autotutela, non può dubitare della liceità di opere o interventi precedentemente assentiti con titoli edilizi e paesaggistici, in mancanza della prova che i luoghi siano stati ulteriormente alterati. Nell'ambito dell'autorizzazione paesaggistica, l'organo di tutela deve palesare, con adeguata motivazione, le peculiari ragioni per le quali ritiene che un'opera non sia idonea a inserirsi nell'ambiente, senza poter fondare il proprio giudizio negativo sulla mera ipotesi di ulteriori abusi non accertati.