Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22336 del 8 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22336PEN

Massima

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La detenzione e il porto di armi, sia comuni da sparo che da guerra, costituiscono reati gravi, la cui valutazione richiede un attento esame delle circostanze oggettive e soggettive del fatto. La classificazione di un'arma come da guerra, ai fini della relativa imputazione, non dipende solo dalla denominazione utilizzata dall'imputato, ma deve essere accertata in concreto sulla base delle caratteristiche tecniche che la rendono idonea all'impiego bellico, come la capacità di fuoco automatico. Tuttavia, la mancata individuazione materiale dell'arma non esclude necessariamente la concessione dell'attenuante di lieve entità, essendo rilevanti anche altri elementi come le modalità e il contesto della detenzione. Nell'irrogare la pena, il giudice deve motivare adeguatamente, con riferimento ai criteri di cui all'art. 133 c.p., le ragioni che lo hanno condotto a superare il medio edittale, tenendo conto della funzione rieducativa, retributiva e preventiva della sanzione. Infine, il divieto di bis in idem opera solo in presenza di una reale coincidenza di fatti storici, non essendo sufficiente la mera parziale sovrapposizione delle condotte contestate in procedimenti diversi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/10/2019 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. LOY M. Francesca, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi.
RIT…

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