Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46066 del 28 novembre 2003

ECLI:IT:CASS:2003:46066PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini della configurazione del reato di favoreggiamento della permanenza nel territorio dello Stato di immigrati clandestini previsto dall'art. 12, comma quinto, D. Lgs. n. 286 del 1998 (testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), nell'ipotesi di rapporto contrattuale instaurato con essi, occorre accertare la sussistenza, in capo all'agente, del dolo specifico, consistente nella finalità di trarre ingiusto profitto dalla condizione di illegalità dello straniero clandestino. (Fattispecie concernente la concessione in locazione a immigrato clandestino di locali ad uso di abitazione, in riferimento alla quale la Corte ha ritenuto che, se da un punto di vista obiettivo, essa è idonea ad integrare la condotta tipica del reato, non necessariamente lo è dal punto di vista soggettivo, dovendosi accertare in concreto se dalla stipula del contratto si sia inteso trarre indebito vantaggio dalla condizione di illegalità dello straniero che si trova nella posizione di contraente debole, imponendogli condizioni onerose ed esorbitanti dall'equilibrio del rapporto sinallagmatico).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
PRIMA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
Gemelli Torquato - Presidente
Chieffi Severo - Consigliere
Marchese Antonio - Consigliere
Silvestri Giovanni - Consigliere
Granero Francantonio - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) Ul. Ca. n. il (...)
avverso Sentenza del 02.10.2002
Corte Appello di Roma
visti gli atti, la sentenza ed il procedimento
udita in Pubblica Udienza la relazione fatta dal Consigliere
Silvestri Giovanni
udito il Procuratore Generale in persona del dott. Francesco Mauro Iacoviello che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con sentenza del 2.10.2002, la Corte di Appello di Roma, in parziale riforma della decisione emessa il 17.4.2002 dal tribunale della stessa città, riduceva a sei mesi e quindici giorni di reclusione e 3.000 euro di multa l…

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