Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28462 del 13 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28462PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto non solo dalla gravità astratta del titolo di reato, ma anche dalle concrete modalità di realizzazione della condotta criminosa, dal contesto in cui i reati si sono verificati, dalla personalità negativa dell'indagato e dai suoi consolidati contatti con soggetti indiziati anche di reati associativi, elementi tutti idonei a rendere attuale il pericolo di recidivanza. L'attualità del pericolo di recidiva non deve essere intesa come imminenza del pericolo di commissione di ulteriori reati, ma come prognosi di commissione di delitti analoghi, fondata su elementi concreti rivelatori di una continuità ed effettività del pericolo, attualizzata al momento dell'adozione della misura. La pregressa incensuratezza dell'indagato ha mera valenza di presunzione relativa di minima pericolosità sociale, che può essere superata valorizzando l'intensità del pericolo di recidiva desumibile dalle accertate modalità della condotta in concreto tenuta. L'attenuazione o l'esclusione delle esigenze cautelari non può essere desunta dal solo decorso del tempo di esecuzione della misura o dall'osservanza puntuale delle relative prescrizioni, dovendosi valutare ulteriori elementi di sicura valenza sintomatica in ordine al mutamento della situazione apprezzata all'inizio del trattamento cautelare. Nell'applicazione di una misura cautelare, il giudice deve valutare l'adeguatezza e la proporzionalità della stessa in relazione alle esigenze cautelari da soddisfare, tenendo conto delle peculiarità fattuali della condotta, come circostanze giustificatrici della riduzione della libertà di movimento, essenziale nei reati in materia di stupefacenti per mantenere i rapporti tra fornitori e acquirenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/11/2019 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Antonella Di Stasi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Filippi Paola, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISS…

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