L'amministrazione competente al rilascio di licenze di polizia per l'esercizio di attività commerciali sensibili, come il commercio di oggetti preziosi, dispone di un ampio potere discrezionale di valutazione della sussistenza dei requisiti di buona condotta e affidabilità del richiedente, al fine di prevenire possibili lesioni di beni e interessi pubblici tutelati. Tale valutazione può legittimamente fondarsi su un complesso di elementi fattuali, anche di natura familiare o personale, che, pur non implicando di per sé un giudizio di valore escludente rispetto all'attività lavorativa, concorrono a delineare un quadro prognostico negativo in relazione all'affidabilità del soggetto e all'utilizzo conforme alle norme del titolo richiesto. L'amministrazione non è tenuta a dare specifica considerazione a tutte le deduzioni difensive, quando il provvedimento di diniego risulti comunque adeguatamente motivato e immune da vizi di illogicità o irrazionalità nella valutazione degli elementi fattuali rilevanti.