Il ricorso è dichiarato inammissibile in quanto la parte ricorrente non ha prospettato in concreto quali norme del d.lgs. n. 50/2016, differenti da quelle del d.lgs. n. 163/2006, sarebbero state applicabili e avrebbero determinato l'aggiudicazione della gara in suo favore anziché in favore dell'impresa controinteressata. Pertanto, la parte ricorrente implicitamente conferma la legittimità del provvedimento di reiezione del reclamo proposto. Il principio di diritto affermato è che, ai fini dell'ammissibilità del ricorso, il ricorrente deve indicare in modo specifico e concreto le norme che, se correttamente applicate, avrebbero condotto ad un esito diverso della procedura di gara, senza potersi limitare a una generica deduzione di violazione di legge. Il giudice amministrativo, in assenza di tali elementi, è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso per carenza di interesse e di legittimazione ad agire.