Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26824 del 3 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26824PEN

Massima

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La notifica dell'atto di citazione in appello, effettuata presso il domicilio eletto dell'imputato e, in sua assenza, mediante consegna al difensore di fiducia ai sensi dell'art. 157, comma 8 e 8-bis, c.p.p., è da considerarsi regolare e idonea a porre l'imputato in condizione di avere conoscenza della citazione, anche qualora il difensore non abbia dichiarato di non accettare la notificazione. Trattandosi di una nullità di carattere intermedio, la stessa deve ritenersi sanata ai sensi dell'art. 181, comma 4, c.p.p., qualora non sia stata dedotta dal difensore all'udienza dibattimentale. Il ricorso per cassazione basato su tale motivo di nullità è pertanto inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in applicazione dell'art. 616 c.p.p. e dei principi affermati dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 186 del 2000.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. BOTTINO Pierpaolo del foro di Genova, nell'interesse di LA. Al. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Genova, in data 29/05/2007;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso per l'annullamento con rinvio.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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