Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3680 del 30 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3680PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche dalla mera presenza del soggetto in occasione di condotte estorsive perpetrate dalla consorteria criminale, qualora tale presenza sia accompagnata da elementi che ne dimostrino la consapevolezza e la volontà di contribuire all'attività delittuosa, senza che sia necessaria la prova di un contributo causale specifico e individualizzato all'interno dell'associazione. La responsabilità per il reato associativo non si risolve in un singolo episodio criminoso, ma può essere desunta da un complesso di elementi indiziari, anche di natura indiziaria, che dimostrino il vincolo associativo e la condivisione del programma criminoso. La mancata menzione di specifici reati da parte di un collaboratore di giustizia non esclude la responsabilità dell'indagato, ove altri elementi probatori, come le dichiarazioni delle persone offese e le risultanze investigative, confermino il suo coinvolgimento nelle attività delittuose della consorteria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 3506/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 14/05/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Uditi, altresi', in camera di consiglio:

- il Pubblico Ministero in persona del dott. MONTAGNA Alfredo, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso e per la co…

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