Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35259 del 28 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35259PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza dei motivi addotti, in quanto risulta motivatamente comprovato il quadro di gravità indiziaria in ordine al reato contestato di concorso in tentata estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso, sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, dei riscontri investigativi e della coincidenza temporale e quantitativa della richiesta estorsiva con gli interessi del clan mafioso di riferimento, nonché della posizione di prossimità del ricorrente a tale contesto criminale, elementi che giustificano altresì la sussistenza delle esigenze cautelari, presuntivamente integrata per il titolo del reato e l'aggravante contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA ((omissis)) del 07/07/2 -

Dott. SERPICO Francesco rel. Consigliere SENTE -

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. Consigliere N. 1 -

Dott. FAZIO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. PETRUZZELLIS ((omissis)) N. 18156/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1309/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 30/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), intese all'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore avv. Infantino D. e Manago' A., che insistono.

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