Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46803 del 18 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46803PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti, anche di natura diversa, si configura quando vi sia un preventivo accordo tra almeno tre persone diretto all'attuazione di un programma criminoso che permane anche dopo la realizzazione dei singoli reati, ponendo in pericolo l'ordine pubblico. L'affectio societatis, quale elemento costitutivo del reato associativo, può essere desunta da indizi esterni, quali l'esistenza di una struttura organizzativa, anche rudimentale, di mezzi necessari per l'attuazione del programma, della distribuzione dei compiti per la realizzazione e reiterazione dei delitti programmati. La partecipazione all'associazione può essere provata anche attraverso conversazioni telefoniche che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nella strategia del sodalizio criminoso, a prescindere dal momento in cui tali conversazioni siano state intercettate rispetto alla costituzione dell'associazione. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è diretto a verificare la congruenza logica e la completezza dell'apparato argomentativo che collega gli indizi alla conclusione del giudizio di probabile colpevolezza, senza poter sindacare il merito del giudizio ricostruttivo del fatto e l'apprezzamento del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti probatorie, quando la motivazione sia adeguata ed esente da errori logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di Bo. Ro. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del tribunale della liberta' di Bari del 15 maggio del 2008;

udita la relazione svolta del consigliere dott. Ciro Petti;

sentito il procuratore generale nella persona del dott. Vito D'Ambrosio, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

letti il ricorso e l'ordinanza denunciata.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 15 maggio del 2008, il tribuna…

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