Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16593 del 19 dicembre 1990

ECLI:IT:CASS:1990:16593PEN

Massima

Massima ufficiale
Secondo quanto stabilito dall'art. 28 della legge n. 685 del 1975, chiunque coltiva, senza la debita autorizzazione, le piante indicate nel precedente art. 26, e` assoggettato alle sanzioni penali ed amministrative stabilite per la fabbricazione di sostanze stupefacenti, punita dall'art. 71 della suddetta legge. Tale assimilazione importa che ad integrare il reato di coltivazione di piante da stupefacenti - che e` reato di pericolo - e` sufficiente che la pianta appartenga alla specie vegetale alla quale fanno riferimento gli artt. 12 e 26 della legge n. 685 e che possieda le caratteristiche morfologiche e di struttura che la rendano potenzialmente idonea alla estrazione da essa di sostanze stupefacenti. Ne consegue che, accertata la illegale coltivazione di una specie vegetale considerata negli artt. 12 e 26 della legge n. 685 del 1975, poiche` sulla qualificazione giuridica del reato non incidono la entita` e le modalita` della coltivazione, ogni indagine avente ad oggetto la determinazione della quantita` della sostanza stupefacente prodotta dalla pianta coltivata e` superflua, in quanto il legislatore, con la disciplina penale dettata, vieta e punisce la coltivazione delle suddette specie vegetali perche` idonee a produrre l'agente psicotropo, indipendentemente dalla quantita` di principio stupefacente estraibile dal prodotto coltivato.    da vedere: Sen 03/03/1990 3132 sez 6 Pen Sen 07/12/1989 17223 sez 6 Pen Sen 01/12/1989 16818 sez 6 Pen Sen 06/07/1989 9770 sez 6 Pen Sen 23/12/1986 14659 sez 6 Pen Sen 19/04/1986 2770 sez 1 Civ

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