Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15462 del 23 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15462PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'aggravante del metodo mafioso, prevista dalla legge n. 203 del 1991, art. 7, può essere riconosciuta anche in assenza dell'accertamento della appartenenza dell'imputato ad un'associazione mafiosa, purché siano presenti concrete e specifiche manifestazioni caratteristiche dell'agire di tipo mafioso, come la sussistenza di un gruppo organizzato dedito alla commissione di estorsioni, la disponibilità di armi da fuoco, la capacità di controllo del territorio e la pretesa di condizionare lo svolgimento di attività imprenditoriali in un'area ritenuta di propria competenza criminale. Tali elementi, che denotano la volontarietà delle condotte, sono sufficienti a integrare il requisito del metodo mafioso, a prescindere dalla consapevolezza in capo all'imputato di utilizzare tale metodo. Inoltre, ai fini della motivazione sul diniego delle attenuanti generiche, il giudice non è tenuto ad esaminare tutti gli elementi prospettati dall'imputato, essendo sufficiente che egli spieghi e giustifichi l'uso del proprio potere discrezionale, indicando le ragioni ostative ritenute di preponderante rilievo, come la numerosità e la gravità dei precedenti penali dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Camillo - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabriz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 390/2011 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 09/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FABRIZIO DI MARZIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Catanzaro ha confermato …

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