Consiglio di Stato sentenza n. 2462 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:2462SENT

Massima

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Il vincolo paesaggistico-ambientale non consente la sanatoria di opere edilizie che abbiano determinato un aumento di superficie o di volume, anche se realizzate prima dell'entrata in vigore della relativa disciplina, in quanto la normativa di settore vieta il rilascio di atti autorizzativi a sanatoria per interventi che comportino incrementi di superfici e/o di volumi nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Ciò vale anche per gli interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento di un locale ad uso residenziale, in quanto vietati dalle norme urbanistiche che disciplinano le aree soggette a vincoli di tutela idrogeologica, paesistica e geomorfologica, le quali consentono unicamente le trasformazioni che non aumentino il carico antropico, con l'ulteriore condizione che le superfici abitabili siano realizzate a quote compatibili con la piena di riferimento. Pertanto, il diniego di sanatoria è legittimo laddove l'intervento abusivo abbia determinato un incremento di superfici e/o volumi, in contrasto con la normativa urbanistica ed edilizia applicabile all'area vincolata, senza che rilevi la circostanza che le opere siano state realizzate in epoca anteriore all'entrata in vigore della relativa disciplina, essendo tale profilo inammissibile se prospettato per la prima volta in sede di appello.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/03/2023

N. 02462/2023REG.PROV.COLL.

N. 08005/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8005 del 2018, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC dei Registri di Giustizia;

contro

Comune di Asti, in persona del legale rappresentante
pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC dei Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Torino, via ((omissis)), 14;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Seconda) n. 281/2018.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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