Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34960 del 9 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:34960PEN

Massima

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Il reato di cui all'art. 600-ter c.p., comma 1, n. 2, si configura quando l'agente induce un minore a produrre materiale pornografico, a prescindere dalla nudità dei corpi, essendo sufficiente che i video e le fotografie abbiano contenuto esplicito e rappresentino atteggiamenti lascivi ed eroticamente eccitanti. Tuttavia, ai fini della valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per tale reato, è necessario che il giudice offra specifici riferimenti di fatto sul concreto contenuto del materiale in questione, non essendo sufficiente un generico riferimento al suo carattere "esplicito". Pertanto, in assenza di una adeguata motivazione sul punto, il provvedimento cautelare deve essere annullato con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/05/2020 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere GASTONE ANDREAZZA;
sentite le conclusioni del PG PAOLA FILIPPI che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha insistito nei motivi chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ha proposto ricorso nei confronti dell'ordinanza con cui il Tribunale di Messina ha rig…

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