Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7904 del 21 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:7904PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di diffamazione può configurarsi anche quando le espressioni offensive sono state veicolate attraverso una chat di gruppo su una piattaforma di messaggistica istantanea, come WhatsApp, in quanto la comunicazione, pur raggiungendo una pluralità di destinatari, si colloca in una dimensione più ampia rispetto alla mera offesa interpersonale, ledendo la reputazione della persona offesa. Pertanto, la circostanza che la persona offesa fosse parte integrante del gruppo di conversazione non esclude la configurabilità del delitto di diffamazione, atteso che il messaggio era comunque diretto a una cerchia di fruitori più ampia rispetto al solo soggetto leso. Inoltre, il proscioglimento nel merito per il reato di diffamazione, ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2, è ammissibile solo quando le circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la commissione del medesimo da parte dell'imputato e la sua rilevanza penale emergano dagli atti in modo assolutamente non contestabile, in modo tale da rendere superflua ogni ulteriore dimostrazione, circostanza che non ricorre quando è necessario un approfondimento istruttorio per verificare la sussistenza di una causa di non punibilità, come previsto dall'art. 599 c.p., comma 2.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Tere - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), - (OMISSIS) - (ESERCENTI PATRIA POTESTA);
avverso la sentenza del 18/01/2018 del GIP TRIB. MINORENNI di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PICARDI ANTONIETTA che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
il difensore presente si riporta ai motivi
RITENUTO IN FATTO
1. …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.