Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11416 del 17 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11416PEN

Massima

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Il carattere oggettivamente offensivo di un'espressione ingiuriosa, ai fini della configurazione del reato di ingiuria, deve essere valutato in relazione ai parametri della media convenzionale, tenendo conto della personalità dell'offeso e dell'offensore, nonché del contesto in cui la frase è stata pronunciata, fermo restando che alcune modalità espressive, per la loro intrinseca carica di disprezzo e dileggio o per la riconoscibile volontà di umiliare il destinatario, sono da considerarsi offensive e inaccettabili in qualsiasi contesto, salvo che non siano utilizzate ioci causa. Pertanto, l'uso di termini quali "mongolo di merda" e "ladro", che si riducono a gratuiti e volgari insulti, integra il reato di ingiuria anche in considerazione dell'evoluzione della percezione sociale dell'uso del linguaggio, in quanto tali espressioni sono tuttora considerate offensive, in quanto lesive della dignità umana tutelata dall'art. 2 Cost.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
((omissis)), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2014 del Tribunale di Lucca;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata il Tribunale di Lucca ha confermato la condanna di ((omissis)) …

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