Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48474 del 5 dicembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:48474PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in relazione alla partecipazione dell'indagato ad un'associazione di tipo mafioso e all'assunzione di condotte estorsive e di violenza privata, in quanto tali elementi integrano il fumus commissi delicti e il periculum libertatis, giustificando l'adozione della più afflittiva misura cautelare personale. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della custodia in carcere, deve effettuare un'analisi approfondita degli elementi probatori, vagliando attentamente la gravità indiziaria e il concreto pericolo di reiterazione dei reati, al fine di bilanciare adeguatamente le esigenze cautelari con il diritto fondamentale della libertà personale dell'indagato. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere puntuale e logicamente coerente, dando conto in modo esaustivo delle ragioni che hanno condotto all'adozione della misura più grave, nel rispetto del principio di proporzionalità e del canone di stretta necessità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. GIORDANO E. Ann - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/06/2023 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminati i motivi del ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis))
letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso;
letta la memoria di replica del difensore di fiducia, avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'annullamen…

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