Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36235 del 3 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:36235PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La continuazione tra reati, ai sensi dell'art. 81 comma 2 c.p., richiede che la decisione di commettere i vari reati sia stata presa dall'agente in un momento precedente la consumazione del primo e sia estesa a tutti gli altri, già programmati nelle loro linee generali. Pertanto, non possono rientrare nella previsione della norma in questione tutti quei fatti costituenti reato che si trovino rispetto al primo in un rapporto di occasionalità, ovvero siano, con il primo, espressione di una abitualità o addirittura di un costume di vita, essendo necessaria la riconducibilità dei singoli reati ad una preventiva ideazione, almeno generica, del disegno criminoso unitario. Tale unitarietà del disegno criminoso non può essere presupposta, ma deve essere quanto meno allegata e provata dal condannato che ne chieda il riconoscimento in sede esecutiva, non essendo sufficiente la mera funzionalità di alcuni reati rispetto alla partecipazione ad un'associazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIRONI Emilio Giovann - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CU. MI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 19/01/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORRADINI GRAZIA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI Luigi che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 19 gennaio 2007 la Corte di Appello di Napoli, quale giudice dell'esecuzione, ha rigettato la istanza presentata da Cu. Mi…

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