Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41021 del 2 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41021PEN

Massima

Il falso ideologico realizzato mediante la falsificazione di firme su assegni bancari, pur essendo un reato di pericolo che non richiede l'effettiva produzione di un pregiudizio, può essere accertato sulla base della deposizione della persona offesa e delle dichiarazioni del direttore dell'istituto di credito, senza che assuma rilievo la circostanza che l'assegno falsificato non sia stato pagato per mancanza di provvista, trattandosi di elemento di fatto inidoneo ad inficiare l'accertamento della responsabilità penale. Inoltre, l'assenza della parte civile nel giudizio di appello non comporta la revoca tacita o presunta della sua costituzione, non integrando alcuna delle ipotesi previste dalla legge, con la conseguenza che le conclusioni rassegnate in primo grado restano valide in ogni stato e grado del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6146/2008 CORTE APPELLO di MILANO, del 19/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che richiama i motivi di ricorso e ne chiede l'accoglimento…

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