Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2507 del 18 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:2507PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di delitti contro l'onore, perché possa ricorrere la scriminante prevista dall'art 598 cod. pen. (relativa alle offese eventualmente contenute in scritti presentati o discorsi pronunciati dalle parti o dai loro difensori in procedimenti innanzi alla autorità giudiziaria od amministrativa), è necessario che le espressioni ingiuriose concernano, in modo diretto ed immediato, l'oggetto della controversia ed abbiano rilevanza funzionale per le argomentazioni poste a sostegno della tesi prospettata o per l'accoglimento della domanda proposta. (Fattispecie in cui la S.C. ha ritenuto corretta la motivazione del giudice di appello che aveva ravvisato la scriminante in quanto le frasi offensive oggetto dell'imputazione - stando alle quali la persona offesa "aveva trasformato il Tribunale in un luogo di dibattito politico - si inquadravano nel contesto di altro processo per diffamazione a carico di un consigliere regionale, e dunque dovevano essere ricondotte nell'ambito di una contesa politico-amministrativa in cui l'imputato era stato più volte denunciato dalla persona offesa).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS), quale costituita parte civile;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Salerno del 29.9.2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LORI Perla, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

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