L'autorizzazione paesaggistica ex art. 7 della legge n. 1497/1939 è necessaria per gli interventi edilizi che comportano alterazione dello stato dei luoghi e dell'aspetto esteriore degli edifici, come la demolizione e ricostruzione di un manufatto, non rientrando tali opere tra gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo esclusi dall'obbligo autorizzativo ai sensi dell'art. 82, comma 12, del D.P.R. n. 616/1977. L'onere di provare la sussistenza dei presupposti per il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria, anche in relazione all'assenza di alterazione dell'aspetto esteriore dell'edificio, grava sull'istante, il quale deve fornire idonea documentazione a tal fine, non essendo sufficiente la mera produzione di cartoline storiche in sede di giudizio di appello. Il provvedimento di diniego di sanatoria fondato anche su ragioni di incompatibilità paesaggistica, in assenza di specifiche censure dell'interessato avverso tale profilo motivazionale, è legittimo. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, in quanto atto vincolato e dovuto, non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento, spettando all'interessato, e non all'amministrazione, l'onere di provare l'impossibilità tecnica del ripristino dello stato dei luoghi.