L'amministrazione competente, nell'esercizio della propria discrezionalità in materia di sdemanializzazione di beni pubblici demaniali marittimi, può valutare non solo l'attuale utilizzazione dell'area, ma anche le sue potenzialità future di utilizzo per i pubblici usi del mare, tenendo conto delle circostanze fattuali esistenti, come l'avanzamento del mare e l'erosione delle zone di spiaggia, nonché la presenza di corsi d'acqua dolce soggetti a fenomeni di straripamento. Tale valutazione prognostica, purché congruamente motivata, è legittima e non censurabile, in quanto rientrante nell'ampia discrezionalità riconosciuta all'amministrazione in tale ambito. Il concetto di "pubblici usi del mare" non può essere limitato al solo utilizzo attuale del bene, ma deve essere inteso in una prospettiva dinamica, che tenga conto delle potenzialità future di fruizione pubblica dell'area demaniale marittima, anche in considerazione dell'evoluzione delle condizioni ambientali e territoriali. L'amministrazione, pertanto, non è tenuta ad accogliere l'istanza di sdemanializzazione presentata dal concessionario, qualora ritenga, sulla base di una valutazione complessiva e non astratta della situazione, che l'area conservi ancora potenzialità di utilizzo per i pubblici usi del mare, anche in una prospettiva futura.