Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45554 del 16 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45554PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81 c.p., richiede l'accertamento dell'unicità del disegno criminoso, inteso come scopo unitario dei singoli reati, che si presentano come realizzazione di un programma delineato ab initio nella mente del soggetto, in modo che le singole manifestazioni della volontà violatrice esprimano l'attuazione, sia pur dilazionata nel tempo, di un unico intellettivo proposito criminoso. Tale unità di disegno non può essere desunta dalla mera omogeneità delle violazioni, dalla tipologia dei reati commessi, dal bene protetto o dalla condizione di tossicodipendenza dell'agente, ma deve essere ricavata da indici esteriori alla condotta, quali la contiguità temporale delle azioni e la loro inscindibile connessione, tali da dimostrare che, sin dal momento della prima violazione, le successive fossero già deliberate, almeno a grandi linee. Pertanto, la notevole distanza temporale tra i singoli episodi delittuosi, pur non costituendo di per sé elemento ostativo al riconoscimento della continuazione, può rappresentare un limite logico alla possibilità di ravvisare l'identità del disegno criminoso, in ragione delle difficoltà di programmazione e deliberazione a lunga scadenza e delle crescenti probabilità di mutamenti che, col passare del tempo, richiedono una nuova risoluzione antidoverosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 217/2012 GIP TRIBUNALE di PRATO, del 13/02/2013;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADET TONI NOVIK;
lette le conclusioni del PG Dott. Iacoviello Francesco Mauro, che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RILEVATO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13 febbraio 2013 il Tribunale di Prato, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza presentata da (OMISSIS), diretta ad ottenere l…

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