Consiglio di Stato sentenza n. 5523 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5523SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'annullamento in autotutela di una concessione edilizia ottenuta sulla base di una falsa o erronea rappresentazione della realtà materiale non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, essendo sufficiente la mera constatazione della sussistenza dei presupposti di legge per l'esercizio di tale potere. L'ordine di demolizione conseguente all'annullamento della concessione ha natura di atto dovuto e rigorosamente vincolato, non necessitando di una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né di una comparazione con gli interessi privati coinvolti. 2. Il mero decorso del tempo dalla realizzazione dell'abuso edilizio non fa sorgere in capo al titolare alcun affidamento tutelabile alla conservazione della situazione di fatto abusiva, né impone all'amministrazione di motivare in modo specifico l'esercizio del potere di autotutela, essendo sufficiente la mera constatazione della sussistenza dei presupposti di legge. 3. Ai fini della qualificazione di una variazione come "essenziale" ai sensi della normativa urbanistica, rileva il superamento delle soglie dimensionali previste, a prescindere dall'accertamento di un incremento volumetrico complessivo dell'immobile, essendo sufficiente la realizzazione di un aumento di cubatura rispetto a quanto assentito. 4. Il parere vincolante della Soprintendenza, pur rilevante ai fini della scelta tra la restituzione in pristino o l'irrogazione della sanzione pecuniaria, non preclude l'esercizio del potere di autotutela da parte dell'amministrazione comunale, qualora siano accertati i presupposti per l'annullamento del titolo edilizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/06/2023

N. 05523/2023REG.PROV.COLL.

N. 05025/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5025 del 2019, proposto da
-OMISSIS-, -OMISSIS-, -OMISSIS-, -OMISSIS- e -OMISSIS-, rappresentati e difesi dall'avvocato Luigi Salice, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e con domicilio fisico eletto presso lo studio Benedetto Gargani in Roma, viale di Villa Grazioli 15;

contro

Comune di Lugagnano Val d'Arda, non costituito in giudizio;

nei confronti

-OMISSIS- e -OMISSIS-, rappresentati e difesi dall'avvocato Paolo Michiara, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e con domicilio fisico eletto presso lo studio Alfredo Placidi in Roma, via Ba…

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