Consiglio di Stato sentenza n. 1471 del 2005

ECLI:IT:CDS:2005:1471SENT

Massima

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Il ricorso in appello è dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'appellante ha rinunciato alla prosecuzione del giudizio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che, qualora nel corso del giudizio di appello sopravvenga una situazione di carenza di interesse della parte ricorrente, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito della controversia. Ciò in quanto il processo amministrativo è improntato al principio della domanda e della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, per cui il giudice non può andare oltre le richieste delle parti. La dichiarazione di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale, in linea con i principi di economia e ragionevole durata del processo. Tale principio trova applicazione ogni qualvolta, nel corso del giudizio di appello, emerga una situazione di fatto o di diritto che renda ormai priva di utilità pratica la pronuncia del giudice, indipendentemente dalle ragioni che hanno determinato tale situazione. La massima giuridica che può essere tratta dalla sentenza è pertanto la seguente: "Il giudice amministrativo, in sede di giudizio di appello, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso qualora sopravvenga una situazione di carenza di interesse della parte ricorrente, senza entrare nel merito della controversia, in applicazione del principio della domanda e della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, al fine di evitare un inutile dispendio di attività processuale e garantire l'economia e la ragionevole durata del processo".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello proposto da La. Ba., rappresentata e difesa dagli avv. ti Co. Ma. e Fa. Bu., ed elettivamente domiciliata presso lo studio del secondo in Ro., viale An., n. 45,
contro
il Provveditore agli Studi di FI., il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, il Dirigente del Centro Servizi Amministrativi per la Provincia di Fi. dell'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, e il Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, non costituiti,
per l'annullamento
della sentenza n. 3678 del 29 agosto 2003 del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, sez. I.
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Vista l'istanza dell'appellante per la dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse;
Visti gli atti tutti della causa;

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