Il silenzio-rifiuto dell'amministrazione sull'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, una volta annullato il precedente diniego, determina la cessazione della materia del contendere, con compensazione delle spese di lite, in quanto l'amministrazione è tenuta a procedere alla validazione della richiesta di rinnovo e alla trasmissione al Poligrafico di Stato per la stampa del nuovo permesso di soggiorno. Il ricorrente, inoltre, deve essere ammesso in via definitiva al gratuito patrocinio a spese dello Stato, in assenza di ragioni impeditive alla conferma della delibera provvisoria adottata in tal senso dalla competente Commissione. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il silenzio-rifiuto dell'amministrazione sull'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, una volta annullato il precedente diniego, determina la cessazione della materia del contendere, con compensazione delle spese di lite, in quanto l'amministrazione è tenuta a procedere alla validazione della richiesta di rinnovo e alla trasmissione al Poligrafico di Stato per la stampa del nuovo permesso di soggiorno. Il ricorrente, inoltre, deve essere ammesso in via definitiva al gratuito patrocinio a spese dello Stato, in assenza di ragioni impeditive alla conferma della delibera provvisoria adottata in tal senso dalla competente Commissione. L'amministrazione è tenuta a dare seguito all'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, una volta annullato il precedente diniego, procedendo alla validazione della richiesta e alla trasmissione al Poligrafico di Stato per la stampa del nuovo permesso. In tali casi, la cessazione della materia del contendere comporta la compensazione delle spese di lite, mentre il ricorrente deve essere ammesso in via definitiva al gratuito patrocinio a spese dello Stato, in assenza di ragioni impeditive alla conferma della delibera provvisoria adottata in tal senso dalla competente Commissione.