Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35436 del 1 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35436PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, che giustifica il mantenimento della custodia cautelare in carcere, può essere ravvisato non solo nella gravità del fatto e nella pericolosità sociale del soggetto, ma anche nella sua spiccata professionalità criminale, dimostrata da una condotta delittuosa caratterizzata da un elevato grado di organizzazione e di capacità esecutiva, nonché dall'inserimento stabile dell'indagato in circuiti dediti al compimento di crimini connotati da tali peculiarità. In tali casi, il superamento della tossicodipendenza, pur costituendo un elemento favorevole, non è di per sé sufficiente a escludere il pericolo di recidiva, qualora permangano gli altri indici di pericolosità sociale. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente sulla sussistenza di eccezionali esigenze cautelari che rendano la custodia in carcere non sostituibile, anche in presenza di un programma terapeutico intrapreso dall'imputato, valorizzando tutti gli elementi sintomatici della gravità del fatto e della personalità del soggetto, senza limitarsi a una valutazione prognostica generica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pa. Ca. (nato il (OMESSO)) in proprio;

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Napoli, Sezione 8 penale, in data 18.01.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Pa. Ca. ricorre avverso l'ordinanza del Tribunale del …

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