Il decreto di occupazione d'urgenza di un'area per la realizzazione di un'opera pubblica è legittimo solo se l'amministrazione ha previamente valutato e ponderato i profili di rischio idrogeologico dell'area interessata, in conformità alle previsioni del piano straordinario di cui alla legge n. 226/1999, adottando le relative misure di mitigazione. L'omissione di tale valutazione, anche in presenza di una classificazione dell'area come a "rischio idraulico molto elevato", determina l'illegittimità del provvedimento di occupazione d'urgenza per violazione di legge. Ciò in quanto la verifica della fattibilità dell'opera in relazione ai rischi idrogeologici costituisce un presupposto essenziale per l'adozione di atti ablatori della proprietà privata, a tutela del corretto bilanciamento tra l'interesse pubblico alla realizzazione dell'opera e il diritto di proprietà. L'amministrazione non può esimersi dall'effettuare tale valutazione, neppure in assenza di contestazioni o di costituzione in giudizio della parte privata interessata.