Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7513 del 24 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:7513PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che si appropria di una somma di denaro di cui abbia la disponibilità per ragioni del suo ufficio commette il delitto di peculato, a prescindere dalla breve durata della sottrazione, dall'intenzione di restituire o dall'effettiva restituzione di quanto sottratto. Il peculato è reato istantaneo che si perfeziona con l'appropriazione della cosa, senza che rilevi la successiva condotta del reo. Ai fini della configurabilità del peculato, non è necessario che il denaro sottratto rientri nella competenza funzionale specifica del pubblico ufficiale, essendo sufficiente che questi si sia inserito di fatto nella disponibilità della cosa altrui, avvalendosi della propria posizione di pubblico ufficiale. La semplice restituzione della somma sottratta non comporta il riconoscimento dell'attenuante della riparazione del danno, poiché il peculato lede principalmente l'interesse alla legalità, efficienza e imparzialità dell'attività della pubblica amministrazione, interesse che non viene meno per la mancata percezione del danno da parte del privato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, entro i limiti edittali, sulla base di una valutazione complessiva delle caratteristiche oggettive e soggettive del reato, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o giuridici. La testimonianza dell'ufficiale di polizia giudiziaria è utilizzabile ai fini probatori per i fatti direttamente da questi percepiti, senza che rilevi la circostanza che tali fatti siano stati riferiti all'ufficiale da altri soggetti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersili - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/05/2015 della Corte Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere CALVANESE Ersilia;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15 maggio 2015, la Corte Appello di Milano riformava parzialmente la sentenza del…

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